L’INVERNO DEI LEONI

20,00

Autore: STEFANIA AUCI
Editore: NORD
ISBN: 9788842931546
Pubblicazione: 24/05/2021

5 disponibili (ordinabile)

Descrizione

Hanno vinto, i Florio, i Leoni di Sicilia. Lontani sono i tempi della misera putìa al centro di Palermo, dei sacchi di spezie, di Paolo e di Ignazio, arrivati lì per sfuggire alla miseria, ricchi solo di determinazione. Adesso hanno palazzi e fabbriche, navi e tonnare, sete e gioielli. Adesso tutta la città li ammira, li onora e li teme.
E il giovane Ignazio non teme nessuno. Il destino di Casa Florio è stato il suo destino fin dalla nascita, gli scorre nelle vene, lo spinge ad andare oltre la Sicilia, verso Roma e gli intrighi della politica, verso l’Europa e le sue corti, verso il dominio navale del Mediterraneo, verso l’acquisto dell’intero arcipelago delle Egadi. È un impero sfolgorante, quello di Ignazio, che però ha un cuore di ghiaccio. Perché per la gloria di Casa Florio lui ha dovuto rinunciare all’amore che avrebbe rovesciato il suo destino. E l’ombra di quell’amore non lo lascia mai, fino all’ultimo?
Ha paura, invece, suo figlio Ignazziddu, che a poco più di vent’anni riceve in eredità tutto ciò suo padre ha costruito.

«Un caso letterario nazionale, e non solo.»

il Venerdì – la Repubblica

«Stefania Auci torna a intrecciare la storia alle storie, la forza alle fragilità, la magnificenza al decadimento. Nel fluire magico di queste pagine c’è tutto: chi siamo, chi siamo stati, chi saremo. »

Nadia Terranova

L’inverno dei leoni (Casa Editrice Nord 2021) di Stefania Auci, impreziosito dalla copertina che ritrae un particolare del dipinto “When the Heart is Young” (1902) di Johan William Godward, è il romanzo che conclude “La saga dei Florio” dopo I leoni di Sicilia (Casa Editrice Nord, 2019), caso editoriale internazionale, in corso di traduzione in 32 Paesi, 35 edizioni e oltre 650.000 mila copie vendute solo in Italia, più di 100 settimane in classifica.

“U mari unn’avi né chiese né taverne, dicono gli anziani pescatori siciliani. Non ha luoghi in cui ci si può rifugiare, il mare, perché di tutto il creato è l’elemento più maestoso e sfuggente”.

Il mare è confine aperto, in continuo movimento, alta e bassa marea, mare tempestoso e mare calmo. Ecco perché chi vive in Sicilia è inquieto e cerca sempre la terra oltre l’orizzonte e vuole scappare, cercare altrove ciò che spesso, alla fine della propria vita, scopre di avere sempre avuto accanto a sé. Per i siciliani il mare è madre e padre, il mare è forma e confine della loro anima, il mare è catena e libertà.
Anche per la famiglia Florio il mare ha assunto tutte queste connotazioni, alcuni di loro hanno cercato l’altrove fuori dall’isola che li ha visti nascere, e che è stata l’artefice della loro fortuna ma poi sono ritornati, perché la malia del mare è come il canto delle sirene: impossibile sottrarsi.

Vincenzo Florio, senatore del Regno d’Italia e patriarca della famiglia muore nel 1868, a neanche settant’anni di età lasciando il destino di Casa Florio nelle mani dell’unico figlio maschio, il trentenne Ignazio, che ha sposato due anni prima la baronessa Giovanna d’Ondes Trigona, riuscendo in tal modo a portare sangue nobile in famiglia. Ignazio, cresciuto nel culto del lavoro, è consapevole che i Florio devono sempre guardare oltre l’orizzonte. E si appresta a scrivere un nuovo capitolo della storia della famiglia Florio, originaria di Bagnara Calabra. Tutto ha avuto inizio nel 1799 quando i fratelli Paolo e Ignazio Florio sbarcano a Palermo decisi a fare fortuna. Sono commercianti in spezie, la concorrenza è spietata, ma la loro ascesa appare subito inarrestabile e ben presto le loro attività si espandono. I fratelli avviano il commercio di zolfo, acquistano case e terreni dagli spiantati nobili palermitani e creano una compagnia di navigazione. Questa voglia di emergere, spinta da una caparbia determinazione, non si ferma neppure quando Vincenzo, figlio di Paolo, prende le redini di Casa Florio. È un enorme desiderio di riscatto sociale che sta alla base dell’ambizione dei Florio. Questo desiderio di riscatto segnerà nel bene e nel male l’esistenza pubblica e privata degli uomini Florio, eccezionali e fragili allo stesso tempo, affiancati a loro volta da donne eccezionali, come Giulia Portalupi, moglie di Vincenzo o la splendida Francesca Jacona della Motta di San Giuliano, ovvero Donna Franca Florio, consorte di Ignazio Florio junior, definita allora “La Regina di Palermo”, icona di bellezza e di eleganza fra le più rappresentative protagoniste della Belle Époque.

Per raccontare la storia dei Florio, famiglia che ha segnato in modo profondo la storia di Palermo, della Sicilia e dell’Italia, dalla drammatica parabola sociale ed economica, l’autrice si è ben documentata attraverso saggi, monografie e biografie, facendo rivivere attraverso appassionanti pagine un mondo scomparso ma sempre affascinante.

“All’inizio è un sussurro, un mormorio portato da una bava di vento. Nasce nel cuore dell’Olivuzza, al riparo di tende tirate, in stanze immerse nella penombra. Il vento afferra la voce e questa sale d’intensità, si mescola al pianto e ai singhiozzi di una donna anziana che stringe una mano fredda”.